Una storia vera. Durante l’occupazione nazista della Boemia, una sera furono presi dalla polizia numerosi rappresentanti delle classi intellettuali. Mentre aspettavano il processo, vivevano insieme in una grande baracca comune. Come passare il tempo in una situazione piena di incertezze? Venne un’idea: ci troviamo qui in tanti professori, perché non fare lezione? Ognuno cercherà dal punto di vista della sua materia di arricchire gli altri con qualche cosa bella. La proposta fu subito accettata. Una lezione era di letteratura francese, un’altra sulle nuove teorie nelle scienze naturali, un’altra ancora sui grandi personaggi della storia. Un idealista di sinistra commosse gli ascoltatori con il suo modo di proporre in un modo simpatico Karl Marx.
Ma poi venne il turno di un sacerdote. A lui fu rivolta una domanda precisa: «Ci dica qualcosa di nuovo e di attraente sulla persona di Gesù Cristo!» Parecchi anni dopo, nel tempo della liberazione, il sacerdote confessò:
«Era per me uno dei momenti più sconsolati della prigionia. Segretamente piangevo. Tutti sapevano presentare i loro temi in maniera attraente e ne facevano scoprire agli altri qualche aspetto nuovo. Solo io, povero, ripetevo le verità fondamentali del catechismo in un modo tale che non attirava l’attenzione. Eppure, l’oggetto della mia lezione era la Verità e la Bellezza stessa incarnata. Non fu forse, da parte mia, tragico?»
«Chi dici tu che io sia?»